Danni da caduta scale? Chi paga?
13 luglio 2021
Parliamo oggi di danni da caduta scale, con particolare riferimento infortuni e attribuzione di responsabilità. Cosa succede quando un condomino o una terza persona estranea al condominio cade sulle scale e si procura danni fisici? Chi ne paga le conseguenze? Il condominio può essere ritenuto responsabile? Cerchiamo di fare chiarezza, prendendo spunto da alcune recenti sentenze in materia.

LA RESPONSABILITÀ DI CUSTODIA DELLE PARTI COMUNI
Per prima cosa va chiarito che è responsabilità del condominio garantire la sicurezza delle parti comuni dell’edificio, come da ex articolo 2051 del Codice Civile. Significa dover provvedere alla regolare pulizia e manutenzione di quei beni e servizi elencati dall’articolo 1117 del Codice Civile, tra cui rientrano, appunto, le scale condominiali. Alla luce di questo cosa succede nei casi di danni da caduta scale?
IL CASO DEL CORRIMANO DIFETTOSO
Un caso recente è quello che ha visto una condomina chiamare in causa il condominio in seguito alla sua caduta per le scale. Nella fattispecie, la donna contestava la particolare conformazione del corrimano, dall’estremità superiore, a sua detta, troppo spigolosa. Secondo la sua tesi accusatoria, nel momento in cui ha perso l’equilibrio, cercando sostegno nel corrimano stesso, avrebbe lasciato la presa proprio per la sensazione di taglio trasmessale. Questo avrebbe dunque provocato la caduta e i danni fisici subiti.
La sentenza del Tribunale di Parma, pronunciata il 3 dicembre 2019, ha tuttavia rigettato la domanda di risarcimento. Non è stata, infatti, riconosciuta alcuna responsabilità a carico del condominio. La motivazione del corrimano tagliente non ha trovato riscontro. Non c’erano segni di tagli o escoriazioni sulla mano della donna, né, a seguito di opportune verifiche tecniche, è stato riscontrato un difetto di progettazione del corrimano stesso. Il condominio, e nella fattispecie l’amministratore condominiale, è stato dunque sollevato da ogni responsabilità senza dover fornire prove a sua discolpa.
L’ELEMENTO CHIAVE: IL NESSO DI CAUSALITÀ
Al contrario di quanto accaduto nel caso sopracitato, ci sono situazioni in cui il condominio è chiamato a fornire prove a sua discolpa. Succede quando il soggetto che ha subito danni da caduta scale riesca a dimostrare il cosiddetto nesso di causalità. Le scale condominiali sono di per sé un bene statico.
A renderle un pericolo per l’incolumità delle persone possono essere dunque solo la modalità di utilizzo o le condizioni in cui versano. La vittima di danni da caduta scale che vuole addebitare responsabilità al condominio deve quindi innanzitutto dimostrare che l’episodio non è avvenuto a causa di una sua condotta sconsiderata o maldestra. Deve cioè portare prove sufficienti a sostenere che la caduta è stata provocata proprio da una particolare condizione delle scale.
E’ il caso, ad esempio, della sentenza n.8070 del 29/5/2015 emessa dal Tribunale di Napoli. Qui il danneggiato sosteneva di essere caduto dalle scale per via di chiazze d’olio sui gradini rese poco visibili dalla scarsa illuminazione. A sostegno di questa tesi aveva portato anche le testimonianze di altri condomini. In questo modo ha dimostrato che la caduta era legata proprio allo stato in cui versavano le scale. Ecco quindi il nesso di causalità, in presenza del quale il custode del bene, ovvero il condominio, viene chiamato in causa.
L’ONERE DELLA PROVA
Per escludere la propria responsabilità il condominio avrebbe dovuto a sua volta dimostrare che le condizioni in cui versavano le scale e che hanno provocato la caduta fossero legate a un evento non prevedibile e non a una propria mancanza. Se, ad esempio, un gradino danneggiato da tempo e non segnalato è una negligenza del condominio, un gradino che cede improvvisamente può essere invece un caso fortuito.
Nel caso citato in precedenza, il Tribunale di Napoli ha condannato il condominio al risarcimento danni da caduta scale proprio perché non è stato in grado di dimostrare che si fosse trattato di caso fortuito. La presenza di chiazze d’olio sui gradini e la contemporanea carenza di illuminazione sono stati dunque imputati a cattiva custodia da parte del condominio stesso.
Considerazioni finali:
Al condominio, nel caso appunto di scale condominiali che rientrano tra le parti comuni, per non essere costretto a pagare le conseguenze spetta l’onere di dimostrare il caso fortuito, cioè che la condizione in cui versavano le scale e che è stata riconosciuta come causa della caduta fosse dovuta a particolari circostanze non prevedibili o comunque non dovute a una mancanza di custodia.
Per evitare ogni problema un condominio deve essere curato, aggiornato, rispettosamente vissuto e con regole rispettate, in questo modo ci si mette al riparo da problematiche spesso sottovalutate.

Un blog semplice schematico per dare chiarezza in merito alle diverse imputazioni di spese quando per uno stesso alloggio in condominio ci sono due figure, il Proprietario ed il Conduttore (inquilino), dunque nei casi di locazione che spesso traggono in inganno o che non sempre vengono gestiti con la distinzione necessaria.

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