Gas Radon, il pericolo invisibile

4 giugno 2021

In questo articolo evidenziamo e spieghiamo cosa sia il gas Radon e sue implicazioni.
Cos’è?
Il radon è un gas nobile, inerte e radioattivo, che si forma dal decadimento α (alfa) del radio, generato a sua volta dal decadimento α (alfa) dell’uranio presente nel suolo terrestre e per questo di origine naturale. E’ inodore, incolore e insapore. Possiede caratteristiche che non lo rendono percepibile ai sensi, pertanto per individuarlo è necessario effettuare specifiche misurazioni. Si tratta di un gas molto pesante, pericoloso per la salute umana se inalato in quantità significative. La presenza del radon in un ambiente chiuso (indoor) si misura in Becquerel per metro cubo (Bq/m3).

gas radon
L’uranio (da cui deriva il radon) è presente in tutta la crosta terrestre. Si trova nel terreno e nelle rocce in quantità variabile. Il suolo è quindi la principale sorgente del radon che arriva in casa, e pertanto i locali a diretto contatto con il suolo (ad es. cantine, scantinati, taverne, garage, ecc.) sono maggiormente a rischio. Trattandosi di un gas, può spostarsi e sfuggire dalle porosità del terreno, disperdendosi nell’aria o nell’acqua e può arrivare a diffondersi anche negli ambienti dei piani più alti. Il pericolo maggiore del gas radon è correlato all’inalazione: inspirato in grandi quantitativi e per periodi prolungati, può provocare seri danni alla salute dell’uomo, in particolare ai polmoni, qualificandosi come seconda causa di rischio per l’insorgenza di tumori al polmone dopo il fumo.
L’aspetto positivo è che difendersi dal radon è relativamente semplice: in prima battuta basta areare i locali nei quali è riconosciuta la sua presenza. Gli effetti più dannosi del radon non sono però dovuti al radon in sé, bensì dai suoi “prodotti di decadimento”, cioè ad altri elementi radioattivi non gassosi generati dal radon che, attaccandosi al particolato atmosferico presente in ogni ambiente, entrano facilmente in profondità nell’apparato respiratorio irraggiando in particolare le cellule dei bronchi.
Cosa deve fare un amministratore di condominio?
Dopo questa breve premessa, evidenziamo che il compito principale dell’Amministratore, soprattutto nel caso in cui il Condominio fosse titolare di un rapporto di lavoro subordinato, è quello di far eseguire analisi finalizzate ad individuare la presenza del radon all’interno dello stabile. In caso di presenza, a seconda del risultato ottenuto, si potrà valutare l’opportunità di procedere ad un risanamento.
E’ importante segnalare che il Ministero della Salute, nel 2002, ha provveduto all’elaborazione di un Piano nazionale radon (PNR), finalizzato a preventivare tutte le azioni necessarie per affrontare e contenere il problema radon, per salvaguardare la salute dei cittadini e che, alla luce del nuovo D.Lgs. 101 del 31 Luglio 2020 tale PNR dovrà essere aggiornato entro il 27 agosto 2021. 
Enti ed indici:
Gli enti preposti alla misurazione del radon nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro sono i “Servizi di Dosimetria” in possesso dei requisiti previsti dal D.Lgs. 101/2020. Per gli interventi atti a ridurre la concentrazione di attività di Radon, invece, la normativa ha introdotto la nuova figura professionale dell’”Esperto in Interventi di Risanamento Radon” che deve essere in possesso di specifici titoli di studio e deve aver frequentato corsi di abilitazione. Le ARPA rappresentano comunque un riferimento a cui rivolgersi per avere maggiori informazioni in tema Radon (molte di loro, tra l’altro, hanno al loro interno un servizio di dosimetria per la misura del Radon).
Sebbene il nuovo D.Lgs 101/2020 abbia definito i livelli di riferimento per la concentrazione media di attività di Radon nelle abitazioni (rispettivamente 300 Bq/m3 per le abitazioni esistenti e 200 Bq/m3 per le nuove costruzioni costruite a partire dal 2025) non è stato previsto un obbligo di monitoraggio del Radon (come invece è previsto per gli ambienti di lavoro) ma è stato demandato alle regioni e alle provincie autonome l’adozione di azioni atte ad incentivarli. 
Per gli ambienti di lavoro il D.Lgs. 31/07/21 n. 101 fissa un livello di riferimento di 300 Bq/m³, superato il quale il datore di lavoro deve porre in atto azioni correttive avvalendosi di un Esperto in Interventi di Risanamento Radon. 
Argomento molto specifico, che pochi conoscono, abbiamo ritenuto far emergere questa fattispecie per fare la nostra parte in termini d’informazione e mostrare quanto siamo attenti ad ogni aspetto. Lo studio AmICo ha rapporti con realtà e specialisti che trattano e gestiscono questo tema in ragion di analisi e prevenzione, un vantaggio competitivo nei casi di necessità.
Ringraziamo dunque l’Ing. Gianluca Troiano per averci supportato nella corretta stesura dell’articolo ed essersi messo a disposizione per aiutarci a capire per divulgare. https://www.linkedin.com/in/gtroiano/?originalSubdomain=it

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