AMICI A 4 ZAMPE IN CONDOMINIO, SI PUO’ O NON SI PUO’?

24 aprile 2021

Un animale domestico porta con sé molti benefici ma anche molti obblighi: se, da un lato, ha la straordinaria capacità di migliorare la vita di tutta la famiglia, diventandone di fatto parte integrante, dall’altra bisogna ammettere che la sua gestione non è proprio facilissima.
Un gatto è certamente molto autonomo, ma quando ha fame non c’è niente da fare… miagolerà finché non avrà la pancia piena. Inoltre, se è abituato a stare all’esterno, non si farà molti problemi a invadere proprietà altrui. 
Un cane non ha meno difficoltà: quando vuole qualcosa abbaia senza sosta e, a volte, il suo istinto di rotolarsi nel fango (o peggio!) amplifica il suo odore non sempre gradevolissimo.

Una casa singola limita il problema, ma come funziona in un Condominio? È possibile tenere un animale domestico in un appartamento?

Cosa dice la legge?
La convivenza condominiale con un animale domestico è più facile a dirsi che a farsi. Non sempre, infatti, i vicini sono molto tolleranti e, a volte, nascono dispute e litigi che si protraggono per anni. Ma si può vietare la presenza di un animale domestico in un Condominio?

Mamme e papà dei piccoli amici a 4 zampe non temete: la legge è dalla vostra parte! Infatti, l’articolo 1138 del Codice Civile afferma che nessuno, men che meno il regolamento condominiale o un vicino infastidito, può vietare a un condòmino di possedere o detenere un animale domestico.

Esistono, però, alcune “restrizioni”, dettate non dalla legge ma dal buon senso:
  • Spazi comuni: sarebbe buona norma non lasciare libero il nostro amico a 4 zampe negli spazi comuni, perché questo potrebbe limitare la libertà degli altri condòmini. Inoltre, bisogna sempre mettere in conto la possibilità che alcuni vicini potrebbero avere paura o, peggio, essere allergici al pelo dell’animale.
  • Cattivi odori: potete usare tutte le accortezze del caso ma ci sono periodi dell’anno o situazioni in cui il pelo di cani e gatti emana un odore piuttosto sgradevole. Per questo motivo, sarebbe opportuno non utilizzare l’ascensore perché, essendo un luogo chiuso, ha più probabilità di impregnarsi di un odore che poi farà molta fatica ad andarsene.
  • Rumori molesti: la fonte più comune di litigi tra condòmini. Per questo, sfortunatamente, non ci sono grandi accorgimenti se non il buon senso dei padroni e una paziente educazione dell’amico peloso. Rimane comunque il divieto, dettato questa volta anche dalla legge, di fare rumore in determinati orari del giorno e della notte, orari che sono deputati al riposo.
Detto questo, purtroppo le lamentele ci saranno sempre ma, con un po’ di senso civico, di rispetto, tolleranza e di diplomazia, è possibile mantenere un buon rapporto di vicinato. Infatti, è importante tenere presente che il diritto di tenere animali domestici in appartamento non è illimitato, ma deve essere esercitato nel pieno rispetto delle normali regole che governano la vita di gruppo.

Le norme del regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali domestici.
È, come detto sopra, quanto affermato dall’art. 1138 del Codice Civile così come riformato dalla legge 220 del 2012 denominata “Riforma del Condominio”, in vigore dal 18/6/2013.

Ciò significa che i regolamenti condominiali non possono vietare il possesso e la detenzione di animali domestici. Legge che però, ha efficacia a partire dalla sua entrata in vigore e non viene applicata a rapporti condominiali sorti in precedenza.
Gli animali domestici, come cane e gatto, sono da considerarsi come esseri senzienti facenti parte del nucleo familiare. Sempre il Codice Civile afferma che vietare ad un condòmino la detenzione di un animale domestico nel proprio appartamento, equivale a menomare i suoi diritti personali e individuali.

La normativa autorizza quindi, anche l’utilizzo delle parti comuni. Ogni condomino ha il diritto di usufruire delle parti comuni assieme al proprio animale nel rispetto degli altri condomini.
Tenere un animale domestico in condominio è dunque un diritto che comporta, da parte del padrone dell’animale, anche dei doveri. Alcune delle regole da rispettare per il padrone dell’animale sono contenute nell’ordinanza del Ministero della Salute datata 13 luglio 2016. Ad esempio, il padrone deve tenere il cane al guinzaglio e in alcuni casi usare la museruola, deve raccogliere i bisogni dagli spazi comuni e deve evitare rumori fastidiosi come l’abbaiare molesto nelle ore di riposo. Naturalmente, il padrone dell’animale domestico è responsabile di eventuali danni causati a cose o persone.

Quindi la normativa dice sì agli animali domestici nei condomini, ma ricordiamoci che una convivenza serena e pacifica richiede sempre l’utilizzo di regole non scritte, di buon senso e di buona educazione.
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